Perché siamo un centro medico specializzato in psicoterapia e supporto psicologico. Collaboriamo con centinaia di terapeute e terapeuti per rendere il benessere mentale sempre più accessibile, anche cercando di comunicare in modo chiaro e responsabile.
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Cosa si intende per genitorialità?
Fare il genitore è un lavoro a tempo pieno: è una frase che si sente spesso perché è indiscutibilmente vera. Crescere un essere umano - fino a quando non diventa più o meno autonomo - è uno degli impegni più grandi che ci si possa assumere. Crescere un bambino è una grande responsabilità, piena di sorprese e sfide divertenti, come gestire l'enuresi con pazienza e fiducia.
Per questo si parla di “genitorialità” (in inglese parenting): è l’insieme delle interazioni, dei comportamenti, delle emozioni, delle competenze, delle credenze, degli atteggiamenti e delle pratiche associate all’accudimento di una persona. Quando si parla di genitorialità, si parla anche di caregiver, cioè chi accudisce qualcun altro, che spesso corrisponde al genitore biologico, ma non sempre. Diversamente invece per quanto riguarda i siblings.
Anche se pensiamo possa essere una cosa che viene “naturale”, essere un neogenitore richiede una preparazione adeguata, perché non possiamo prevedere tutte le situazioni che si presenteranno durante il percorso.
Possono esserci anche diverse situazioni complicate, come nel caso di una famiglia arcobaleno o una famiglia omogenitoriale.
Qual è il compito di un genitore?
Ci sono tanti diversi compiti che hanno i genitori, a partire da quelli più immediati, come svegliarsi nel bel mezzo della notte se l’infante piange, fare da autista tutti i giorni per andare a scuola, stringere la cinghia per cercare di donare un futuro che sia il più sereno possibile. Si tratta di un ciclo di vita familiare che si ripete nelle generazioni. I sacrifici che si fanno sono tanti, ma ce ne sono alcuni di cui si parla ancora troppo poco. Anche nel caso di una famiglia ricostituita.
Un genitore, infatti, dovrebbe assicurare:
- sostegno emotivo
- un ambiente sicuro e non giudicante
- comprensione e ascolto
- confronto e educazione (sai cos'è il complesso di Edipo?)
In sintesi, un genitore deve essere un porto sicuro, in tutti casi in cui si ha l'affido di un figlio: se una figlia o un figlio hanno problemi a navigare nel mondo, devono sapere di poter sempre contare su di noi.
Come essere buoni genitori: il parent training
Parlando di come si può fare il genitore, la psicologa Diana Baumrind ha suggerito che esistono tre stili genitoriali, quello autorevole, quello permissivo e quello autoritario. Successivamente ne è stato aggiunto uno, lo stile trascurante, da Eleanor Maccoby e John Martin.
Ma come si può cercare di mantenere l’equilibrio come genitore?
Uno dei modi è il parent training, un percorso tenuto da persone esperte come uno/una psicoterapeuta, per supportare genitori e caregiver a sviluppare le abilità genitoriali e le strategie mirate per cercare di migliorare la relazione genitore-figlio/a, ma anche per imparare a leggere e interpretare in maniera corretta i comportamenti che possono sembrare “difficili” o “sfidanti”.
È naturale che - specialmente nel periodo adolescenziale - ci siano spesso dei conflitti: il modo in cui un genitore reagisce fa una grossa differenza, influendo, in modo positivo o meno, non solo sul comportamento dei figli e delle figlie, ma anche sul rapporto con loro.
Alcune delle attività principali del parent coaching sono: imparare a gestire lo stress, sviluppare una comunicazione efficace e la psicoeducazione, cioè una formazione psicologica per comprendere e affrontare le situazioni in cui possono ritrovarsi i genitori.
Facciamo una precisazione: per essere un buon genitore non c’è per forza bisogno di intraprendere un percorso come il parent training, ma può essere uno strumento utile per acquisire delle competenze per migliorare le abilità genitoriali.
La salute mentale dei genitori
Fin qui abbiamo visto che i genitori hanno un sacco di cose di cui occuparsi, ma la domanda sorge - o almeno dovrebbe - in maniera spontanea: chi si occupa dei genitori?
Già da prima della pandemia, circa il 20% della popolazione italiana aveva problemi con la salute mentale, un dato ancora più difficile da leggere se pensiamo che tra questi ci sono papà e mamme che, a loro volta, aumentano il rischio di far sì che anche le loro figlie e i loro figli possano avere delle ripercussioni sul benessere psicofisico: una ricerca dell’Unicef ha dimostrato che chi ha un genitore con un disturbo ansioso ha sei volte la possibilità di sviluppare altrettanto disturbo.
Tra i disturbi che possono insorgere ai genitori ce ne sono alcuni specifici, come il burnout genitoriale e la depressione post partum.
Con questo non vogliamo incolpare nessun genitore, la salute mentale andrebbe trattata al pari di quella fisica: nessuna persona si sognerebbe di incolparne un’altra perché ha il parkinson. Anche continue domande a chi non vuole figli può causare disagio e stress.
Benessere mentale: problemi da genitori
Esistono delle condizioni che possono insorgere proprio a causa dell’essere genitori. Te ne citiamo alcune.
Burnout genitoriale
Si tratta di uno stato di esaurimento fisico ed emotivo che può nascere a causa dello stress prolungato ed eccessivo che può essere causato dai doveri di genitore o stili di attaccamento.
Depressione post partum
È un tipo specifico di depressione che può verificarsi nelle madri a circa due settimane dopo il parto.
Depressione post partum paterna
Contrariamente a ciò che si può pensare, anche i papà possono soffrire di depressione dopo la nascita di una nuova vita.
In conclusione: qual è il ruolo di un genitore?
Un genitore ha il compito di fare il possibile per accudire dal punto di vista fisico e mentale.
Ma ciò non significa che debba trascurarsi: è fondamentale sapere che anche i genitori sono tanto umani quanto lo sono i figli/le figlie.
Un genitore deve avere la possibilità di chiedere aiuto se sente che il benessere mentale è intaccato, senza pensare di essere un genitore narcisista.
In conclusione: qual è il ruolo di un genitore?
Un genitore ha il compito di fare il possibile per accudire dal punto di vista fisico e mentale.
Ma ciò non significa che debba trascurarsi: è fondamentale sapere che anche i genitori sono tanto umani quanto lo sono i figli/le figlie.
Un genitore deve avere la possibilità di chiedere aiuto se sente che il benessere mentale è intaccato, senza pensare di essere un genitore narcisista.
Non ce la faccio più a essere genitore: a chi posso rivolgermi?
Fare il genitore può essere una delle esperienze più entusiasmanti al mondo, ma anche una delle più logoranti: è importante sapere di avere l’opportunità di chiedere aiuto se serve.
Se conosci una persona che non ce la fa più o quella persona sei tu, sappi che, se mai ce ne sia il bisogno, noi possiamo dare una mano: siamo un centro medico autorizzato con centinaia di psicoterapeuti online con esperienza in questo campo.
Puoi rispondere al questionario per fare il primo colloquio gratuito con un/una terapeuta: puoi sfruttarlo per fare tutte le domande che vuoi sulla genitorialità 💜
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Conosciamo bene gli ostacoli pratici e culturali che rendono poco accessibile il benessere mentale. Il nostro lavoro è cercare di superarli – non è semplice, ma l’esperienza aiuta.
A cosa serve la terapia?
Fare una lista è difficile, perché può servire per tantissime cose: l’idea di base è lavorare su ciò che si prova e cercare un cambiamento. Queste sono alcune delle situazioni di cui ci occupiamo più spesso.
Stress da lavoro
Crescita personale
Ansia
Genitorialità
Coppie
Depressione
Fobie
Sonno
Panico
Adolescenza
Ricapitoliamo
Se rispondi al questionario troveremo il tuo o la tua terapeuta.
Il primo colloquio è gratuito. Se andrà male, potrai farne un altro.
Gli incontri saranno tutti in videochiamata e senza vincoli.
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Domande frequenti
Per genitorialità - in inglese parenting - si intende l’insieme delle interazioni, dei comportamenti, delle emozioni, delle competenze, delle credenze, degli atteggiamenti e delle pratiche associate all’accudimento di una persona.
Oltre a soddisfare i bisogni fisiologici come il cibo, un genitore dovrebbe fare il possibile per fornire ai figli e alle figlie uno sviluppo psicoemotivo il più sano possibile, creando un ambiente sicuro e non giudicante, offrendo sostegno emotivo, comprensione e ascolto.
Sì. Li abbiamo scritti insieme ad alcuni psicoterapeuti del nostro centro medico, sulla base della letteratura esistente e di fonti affidabili. Per approfondire, scopri come funziona il nostro processo di revisione.
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- Dopo il primo colloquio, se vorrai proseguire, potrai farlo a pagamento. Il costo varierà in base al percorso e al piano che sceglierai.
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