Perché siamo un centro medico specializzato in psicoterapia e supporto psicologico. Collaboriamo con centinaia di terapeute e terapeuti per rendere il benessere mentale sempre più accessibile, anche cercando di comunicare in modo chiaro e responsabile.
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Cosa sono la disforia di genere e l’identità di genere?
Secondo il DSM V la disforia di genere si manifesta attraverso un forte disagio dovuto a un’incongruenza tra l’identità di genere di una persona e il sesso assegnatole alla nascita, cioè quello determinato dai cromosomi XX o XY. La disforia di genere viene anche definita “incongruenza di genere”.
Sesso e identità di genere, infatti, sono due cose diverse. Il sesso si riferisce alle caratteristiche fisiche e biologiche ricevute alla nascita, mentre l’identità di genere corrisponde al senso di appartenenza che percepiamo verso uno dei generi possibili (o verso nessuno di essi).
Nella comprensione delle sfumature dell'attrazione, la sapiosessualità riflette un'attrazione primaria per l'intelletto, mentre la demisessualità descrive la necessità di un forte legame emotivo prima di provare desiderio sessuale.
Nel 2013, l’anno in cui il DSM V sostituì il termine “disturbo” con quello di “disforia”, segna una tappa importante nella storia dei diritti umani: la patologia non dipende dal nostro non riconoscerci nel sesso assegnatoci, ma nella sensazione di disagio e di emarginazione che ne deriva.
Una curiosità: Harry Benjamin, un endocrinologo e sessuologo tedesco, nel 1966 pubblicò il testo “Il fenomeno transessuale”. Diffuse e rese popolare il termine, riuscendo a mettere in luce una condizione ancora poco studiata e presa sul serio: aprì la strada ai trattamenti ormonali per facilitare la transizione di genere.
La disforia di genere può essere diagnosticata?
Sì. Quando il divario che percepiamo tra il sesso biologico e l’identità di genere ci causa un grande disagio, al punto da compromettere il nostro benessere emotivo e sociale, può essere consigliabile chiedere una diagnosi. Per ottenerla è necessaria una valutazione da parte di uno psicologo, uno psicoterapeuta o uno psichiatra e la conferma della diagnosi da parte di un secondo professionista della salute mentale.
Il disagio da disforia di genere può avere sintomi come:
- disturbi d’ansia;
- depressione;
- irritabilità;
- pensieri suicidi;
- forti sentimenti di rifiuto per il proprio corpo e/o desiderio di cambiarne l’aspetto esteriore;
- forte desiderio di subire il trattamento riservato all’altro genere;
- forte convinzione di avere i sentimenti e le reazioni tipici dell’altro genere.
Dobbiamo però tenere presente una cosa: un diagnosi potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Permette l’accesso al trattamento, aprendo la strada a opzioni mediche e/o chirurgiche alla persona che soffre di questo disagio; ma potrebbe potenzialmente anche stigmatizzarla.
Qual è la differenza tra “identità di genere” ed “espressione di genere”?
L’identità di genere è legata al senso psicologico del proprio genere - ciò che noi percepiamo di essere. L’espressione di genere è invece culturalmente definita e varia dal punto di vista temporale e spaziale: per esempio, possiamo dire che nell’Italia degli anni ‘50 uno smoking veniva ritenuto espressione di genere maschile. In altre parole, l’espressione di genere non sempre coincide con la nostra identità di genere.
Qual è la differenza tra outing e coming out?
Fare outing significa dichiarare pubblicamente l’orientamento o l’identità di genere di un’altra persona senza il suo consenso. Fare coming out significa invece dichiarare alle altre persone la nostra specificità, con i nostri tempi e nel modo che preferiamo.
Quali sono le cause della disforia di genere?
Non esistono cause definite conosciute, nemmeno per la pansessualità.
C’è chi evidenzia l’importanza dei fattori biologici (gli ormoni sessuali prenatali potrebbero avere un ruolo nello sviluppo dell’identità di genere) e chi si concentra maggiormente sui fattori ambientali di rinforzo (come l’educazione impartita dalla famiglia e le esperienze di vita).
Studi sui gemelli suggeriscono che i fattori genetici abbiano un ruolo nell'insorgenza della disforia di genere: infatti la probabilità che si manifesti in entrambi i gemelli è più alta nei monozigoti (che condividono lo stesso corredo genetico) e minore negli eterozigoti (che condividono solo il 50% del DNA).
La teoria più diffusa è multifattoriale: all’origine ci sarebbe una miscela di fattori biologici, psicologici e ambientali.
Ci sono alcune rare circostanze che possono originare la disforia di genere e intersessualità. E cioè i disordini dello sviluppo sessuale, come l’insufficienza congenita delle ghiandole surrenali (che determina alti livelli di ormoni sessuali maschili nelle persone di sesso femminile) e la sindrome di Morris (caratterizzata dal malfunzionamento del recettore per gli ormoni sessuali maschili: il corpo geneticamente maschile di chi ne soffre è insensibile a questi ormoni e sviluppa genitali femminili).
Un piccolo glossario per comprendere la disforia di genere
Quando si parla di genere, di sesso e di identità è semplice fare confusione. Ecco alcuni termini tecnici che può essere utile tenere a mente:
Cisgender e transgender
Il primo descrive una persona la cui identità di genere si allinea con il sesso assegnatole alla nascita.
Il secondo designa una persona che si identifica con il genere opposto al proprio sesso biologico, oppure con un genere intermedio tra il femminile e il maschile. Il termine "transessuale", usato prima come sinonimo, è ormai obsoleto.
Genere binario e genere non binario
La prima espressione può essere attribuita a una persona che si colloca all’interno della tradizionale bipartizione del genere in maschile e femminile.
Il genere non binario fa riferimento a una persona la cui identità di genere non è racchiusa nel binomio classico “uomo-donna”: può invece essere multipla, neutra, fluida o mutevole.
Queer e gender fluid
Il primo è un termine-ombrello che racchiude tutte le persone che non sentono di appartenere a un’identità di genere o a un orientamento sessuale “tradizionale”. Infatti, questa parola è traducibile dall’inglese come “strano”/”bizzarro”.
"Gender fluid" descrive le persone che non si identificano né come uomo né come donna e si muovono in maniera “fluida” fra i due generi, attribuendosi di volta in volta caratteristiche sia dell’uno sia dell’altro.
Drag
Indica chi assume comportamenti tipicamente non attribuibili al proprio sesso biologico e si veste con un abbigliamento di un certo genere: il fine è la performance. Le Drag Queen interpretano la femminilità in maniera teatrale, così come i Drag King esprimono una mascolinità artificiosa. Questo tipo di performance non indica in alcun modo la sessualità, l’identità di genere o l’orientamento sessuale di chi la compie.
Lgbtq+
È l’acronimo usato per fare riferimento alle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e a tutte quelle che non si riconoscono nell’etichetta di donna o uomo eterosessuale. Quel “+” racchiude quindi anche asessuali (coloro che non provano attrazione sessuale nei confronti di nessun altra persona, indipendentemente dal genere), pansessuali (le persone che sono emotivamente, romanticamente e sessualmente attratte dalle altre, indipendentemente dal loro genere), aromantici (coloro che non provano attrazione romantica nei confronti di altre persone, qualunque sia il loro genere).
Ally
Indica una persona che fa parte di un gruppo di maggioranza ma si pronuncia in difesa dei diritti delle minoranze sessuali. Per esempio, una donna eterosessuale che partecipa a un gay pride e decide di battersi per i diritti della comunità LGBTQ+ è un’ally.
Come è possibile trattare il disagio dovuto alla disforia di genere?
La terapia per la disforia di genere e minority stress si basa sulla collaborazione tra psicologi, psichiatri, endocrinologi e chirurghi. L’intervento di riattribuzione chirurgica del sesso è una possibilità, non un obbligo: scegliere di non percorrerla non rende il disagio meno importante;
L’adozione di pronomi, nomi e altri elementi dell’espressione di genere coerenti con l’identità che ci si attribuisce può offrire un supporto nell’ambito dell’affermazione sociale;
Un percorso di psicoterapia online può aiutare a esplorare il malessere e i sentimenti legati alla disforia di genere quando vuoi e dove vuoi. Se pensi di averne bisogno, chiedi un aiuto professionale sul nostro sito (o altrove) 💜
Come è possibile trattare il disagio dovuto alla disforia di genere?
La terapia per la disforia di genere e minority stress si basa sulla collaborazione tra psicologi, psichiatri, endocrinologi e chirurghi. L’intervento di riattribuzione chirurgica del sesso è una possibilità, non un obbligo: scegliere di non percorrerla non rende il disagio meno importante;
L’adozione di pronomi, nomi e altri elementi dell’espressione di genere coerenti con l’identità che ci si attribuisce può offrire un supporto nell’ambito dell’affermazione sociale;
Un percorso di psicoterapia online può aiutare a esplorare il malessere e i sentimenti legati alla disforia di genere quando vuoi e dove vuoi. Se pensi di averne bisogno, chiedi un aiuto professionale sul nostro sito (o altrove) 💜
Penso di avere la disforia di genere: a chi posso rivolgermi?
Per trattare il tuo disagio, potresti rivolgerti a diverse figure professionali, a seconda del percorso che intendi seguire. È infatti possibile lavorare sul benessere mentale, sull’aspetto fisico o su entrambi i fronti.
Uno psicoterapeuta specializzato (o una psicoterapeuta specializzata) in disturbi da incongruenza di genere potrebbe aiutarti a vivere meglio il rapporto con la tua identità di genere.
La terapia familiare o di coppia sarebbe utile per creare un ambiente di supporto attorno a te. Se sei genitore di un bambino/una bambina o un/un’adolescente potresti ricevere aiuto e comprensione dai gruppi di sostegno, così come la stessa persona transgender: condividere la tua esperienza potrebbe farti stare meglio 💜
Se invece decidessi di intraprendere un percorso di transizione, lavoreresti insieme a figure come endocrinologi e chirurghi. In ogni caso, all’interno di ogni processo di transizione è previsto un consulto psicologico obbligatorio.
Ecco alcuni articoli sull'argomento
Abbiamo un segreto
“La terapia mi ha aiutato a trovare un equilibrio”
Samuele, che lavora in Serenis
Sappiamo cosa significa fare terapia: ogni dipendente di Serenis (o quasi) ha alle spalle uno o più percorsi.
Conosciamo bene gli ostacoli pratici e culturali che rendono poco accessibile il benessere mentale. Il nostro lavoro è cercare di superarli – non è semplice, ma l’esperienza aiuta.
A cosa serve la terapia?
Fare una lista è difficile, perché può servire per tantissime cose: l’idea di base è lavorare su ciò che si prova e cercare un cambiamento. Queste sono alcune delle situazioni di cui ci occupiamo più spesso.
Stress da lavoro
Crescita personale
Ansia
Genitorialità
Coppie
Depressione
Fobie
Sonno
Panico
Adolescenza
Ricapitoliamo
Se rispondi al questionario troveremo il tuo o la tua terapeuta.
Il primo colloquio è gratuito. Se andrà male, potrai farne un altro.
Gli incontri saranno tutti in videochiamata e senza vincoli.
Avrai anche un diario dove annotare i tuoi progressi.
Potrai smettere in ogni momento.
Domande frequenti
Secondo l’American Psychiatric Association, l’identità di genere riguarda il genere a cui sentiamo di appartenere, mentre l’orientamento sessuale riguarda i tipi di persone verso cui siamo attratti da un punto di vista romantico e/o sessuale. Semplificando, l’identità di genere può essere maschile, femminile o non binaria; l’orientamento sessuale può essere eterosessuale, omosessuale, bisessuale o asessuale.
Solitamente la disforia di genere si manifesta durante l’infanzia: in questo caso, si può parlare di “transessualismo primario”. L’esordio in età adulta è comunque possibile e documentato - in questo caso si parla di “transessualismo secondario”.
Sì. Li abbiamo scritti insieme ad alcuni psicoterapeuti del nostro centro medico, sulla base della letteratura esistente e di fonti affidabili. Per approfondire, scopri come funziona il nostro processo di revisione.
Siamo un centro medico che offre sedute di supporto psicologico, psicoterapia, coaching e psichiatria online, sia da sito che da app. Ecco come funziona.
- Per prima cosa ti chiediamo di rispondere a un questionario.
- Sulla base delle tue risposte scegliamo quale psicoterapeuta farti conoscere, tra centinaia di profili specializzati.
- Potrai parlarci gratuitamente, in videochiamata, per spiegare la tua situazione e fare ogni domanda necessaria.
- Dopo il primo colloquio, se vorrai proseguire, potrai farlo a pagamento. Il costo varierà in base al percorso e al piano che sceglierai.
Il primo colloquio è gratuito e senza vincoli. Poi avrai due possibilità:
- comprare le sedute singolarmente, al costo di 55 euro l’una;
comprare un pacchetto di 4 sedute, al costo di 202 euro. Se non lo finirai ti rimborseremo le sedute residue, esclusa la marca da bollo.